Dame
e Cavalieri
tredici artisti alla corte di Luigi Filocamo
Dal 14 al 30 marzo 2002
Inaugurazione
giovedì 14 marzo alle h 18
L e opere di Luigi Filocamo occupano la ribalta di questa
rassegna di dipinti tutta dedicata alla figura umana. Sono immagini che l'artista ha
composto utilizzando la tempera grassa, nei modi e nell'antica maniera quattrocentesca.
Già in questo recupero tecnico c'è tutto il richiamo alla densa e pregnante poetica di
Filocamo che, come in quell'irripetibile stagione dell'esordio del Rinascimento, mette la
figura umana al centro dell'attenzione poetica dell'artista. Sono figure che ci vengono
offerte non solamente per la nostra contemplazione, ma come una sorta di sollecitazione
delle nostre facoltà verso la percezione delle peculiarità dei caratteri umani
rappresentati, quasi una proposta di riconoscibilità delle qualità e delle debolezze del
temperamento e del carattere di ciascuno di noi. È come se l'artista ci offrisse una
specie di rispecchiamento attraverso la nutrita rassegna dei suoi personaggi, che
esercitano così quel richiamo irresistibile che la perizia del disegno e lo splendore
delle tinte sanno garantire. Non poteva essere diversamente trattandosi d'un artista come
Filocamo che ha lavorato soprattutto ad affresco, rivelandoci quel sapore antico del
consumato e sicuro mestiere di chi è abituato alle grandi superfici, dove quindi la
comunicazione gode dell'ampiezza delle pareti che consentono di rivolgersi in maniera
universale ai riguardanti, offrendosi così ad una molteplicità di esiti interpretativi
che ne esaltano la potenza poetica. In questo recupero dell'antico non c'è malinconica
nostalgia, ma l'intrigante riflessione sulla possibile immutabilità della natura umana,
che infatti ci viene qui riproposta nella ricchezza e varietà di costumi d'altri tempi
che sontuosamente vestono visi, sguardi, atteggiamenti e caratteri umani di sempre. Il
risultato è come se si entrasse in un'antica sala dove è convenuta ogni sorta
d'umanità: dalla popolana arguta alla fanciulla che attira sguardi maliziosi, dal pomposo
orgoglio dei cavalieri alla mentitrice ritrosia delle dame. A questa insolita riunione
abbiamo quindi invitato altri tredici artisti in maniera che meglio si sviluppasse lo
scenario della rappresentazione della figura umana che, come disse Cechov in uno dei suoi
appunti, consente di dare agli uomini un aiuto morale rivelando loro, qualunque cosa ne
risulti poi, in quale modo essi sono fatti.
Carlo Adelio Galimberti
 |