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                    Attilio Melo
 
Strada a Soho, 1970
 olio su tavola 48x36

                                                                                       

                    












GALLERIA PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel. 02 86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 15-19
 Al mattino solo su appuntamento
Chiuso domenica e lunedì 

   

ATTILIO MELO
Padova 1917 - Milano 2012

Dal 29 settembre al 22 ottobre 2022 

Inaugurazione giovedì 29 settembre ore 18

Presentazione di BEPPE SEVERGNINI
 


La figlia Paola, con la Galleria Ponte Rosso, desidera ricordare con questa mostra il padre Attilio Melo a dieci anni dalla scomparsa. In esposizione venti opere realizzate dall’artista dagli anni ‘60 al 2000. Dipinti dedicati in prevalenza a paesaggi e marine, nonché a Venezia, Milano, Londra, Parigi, oltre ad alcuni ritratti testimoni di quella parte dell’attività  artistica che lo ha reso noto a livello nazionale e internazionale.
 

Scrive Beppe Severgnini  (settembre 2022):

Attilio Melo, classe di ferro 1917, soggiornava spesso a Londra e Parigi negli anni Settanta. Della capitale inglese era innamorato. Lavorava in un sottotetto di Glendower Place, a South Kensington. A poca distanza dipingeva Francis Bacon, che apprezzava il collega italiano. Melo, allevato tra le tinte dei pittori veneti, amava i colori dei pub, dei negozi, delle facciate inglesi. I colori urbani, a Londra, sono una prova d’orgoglio contro il grigio del cielo. Sono sorrisi inattesi, e commuovono. 
A Milano, Melo si dedicava al ritratto, una specialità in cui aveva pochi rivali: avevano posato per lui Alcide De Gasperi, Giovanni Gronchi. Nel mondo dello spettacolo, della musica e del teatro Ingrid Bergman, Frank Sinatra, Sophia Loren, Vittorio Gassman, Valentina Cortese.  I ritratti di Giorgio Strelher e Rudolf Nureyev oggi si trovano al Museo Teatrale della Scala, quello di Arturo Toscanini alla Filarmonica di Los Angeles. Perché, allora, dipingere case e negozi?
Perché un artista fa quello che sente, non quello che deve. E neppure quello che gli conviene. Se vuole dipingere un'automobile parcheggiata, o un black cab che si avvicina a un incrocio, lo fa. Riesce a vedere la bellezza dove non è ovvia, e ce la offre. Una strada di case uguali, vista da un incrocio. Un arco, uno scooter, una cabina del telefono.
Ho cominciato a frequentare Londra nel 1972, non ho mai smesso. Ci ho vissuto, ci ho lavorato in italiano e in inglese, ci ho scritto libri. Ho imparato le regole esoteriche del Reform Club e la magia di un piccolo ristorante greco illuminato la sera. Le mie conoscenze artistiche sono limitate, lo so; ma la mia competenza inglese è impeccabile. Ritrarre le città è difficile, riprodurre Londra quasi impossibile. Se dico che Attilio Melo ci è riuscito, dovete credermi.”

 Attilio Melo, veneto, ma milanese di adozione, nasce a Padova nel 1917 da una famiglia veneziana di artisti. Inizia a dedicarsi alla pittura fin da giovanissimo sotto la guida del padre Mario, apprezzato affreschista e studioso di Tiepolo e  Guardi. A Milano frequenta l’Accademia di Brera dove ha come maestri Carpi e Palanti. Nel suo percorso artistico ha sempre alternato il lavoro di ritrattista con l’attività di paesaggista.
Ha eseguito ritratti di gente comune e straordinaria e ha dedicato al paesaggio lunghi soggiorni in Italia e all’estero, spesso dipingendo “en plein air” le atmosfere di Milano, Venezia (sua terra d’origine e di ispirazione pittorica), Londra, Parigi, Bretagna, Normandia e New York.
Cittadino benemerito di Milano, qui si è spento il 6 agosto 2012. È sepolto al Cimitero Monumentale nel cui Famedio è iscritto fra i personaggi illustri.
 

www.attiliomelo.it



 

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