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copertina:
Giuseppe Motti
Bosco sul fiume, 1956 -
olio su tela cm 70x60
Mondine, 1957 - olio su tela cm
100x75
GALLERIA PONTE
ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30 / 15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì
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GIUSEPPE
MOTTI
Il
realismo e l'effusione lirica
Dal 16
ottobre al
2 novembre 2008
Inaugurazione
giovedì 16 ottobre alle h 18
Giovedì 16 ottobre 2008 alle 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera
2, Milano), si inaugura la mostra: Giuseppe Motti Il realismo e
l'effusione lirica. L'esposizione, corredata da catalogo con
presentazione di Stefano Fugazza, vuole ricordare l'artista
Giuseppe Motti (Arena Po 1908 - Milano 1988) nel centenario della
nascita. Trenta dipinti e una selezione di disegni e tempere
illustrano il percorso creativo dell'artista dagli anni quaranta agli
anni ottanta.
Scrive Stefano Fugazza nella presentazione in
catalogo:
(...) Il fatto è che esistono due stagioni nella
produzione di Motti, che corrispondono a due differenti momenti
della cultura italiana: una stagione epica (personaggi come eroi di un
epos popolare) e una stagione lirica (le intenzioni sono
principalmente liriche, per quanto attiene la natura e i personaggi).
La prima stagione coincide con la fase anche ottimistica del
neorealismo, quando intellettuali e artisti coltivavano l'illusione,
non si sa quanto consapevole, di un possibile cambiamento della
situazione politica e sociale, ma questa fase durò poco perché poi i
cambiamenti della storia costrinsero a un ripiegamento. La seconda
stagione coincide con uno sguardo che, perdendo un po' di incisività
e allontanandosi dunque dalle ragioni prime del suo agire, si
costringe ad inventare soluzioni nuove: e dunque escogita una
scrittura stenografica per rendere i personaggi, che sono poi i
soliti, pescatori e barcaioli e mondine, ma poi soltanto - ed è un
cambiamento significativo - solo figure o figure nelle luci. Il Po
viene espresso con un fare sintetico, come evocazione cromatica, con
qualche propensione per l'informale, quando il quadro si limita al
puro paesaggio. (...)
Giuseppe Motti nasce ad Arena Po (PV) nel
1908. A Milano frequenta i corsi all'Accademia di Brera. Motti si
accosta al gruppo dei chiaristi, li frequenta, stringe rapporti di
amicizia con Lilloni, ma presto la sua vocazione lo condurrà a
percorrere altre strade. Il rapporto dell'artista con la sua terra e
la sua gente non è soltanto di ordine sentimentale, è un pensiero
costante che ha radici più profonde, è una realtà che fa parte
della sua natura di uomo e di artista. Il suo compito è quello di
rappresentarla con una immagine segnata dalla sua presenza e
partecipazione. Sul finire degli anni di guerra Motti è impegnato
nella "Resistenza" in Val d'Ossola. Dopo la fine del
conflitto partecipa al movimento realista e ne diventa animatore,
impegnandosi nella ricerca di una nuova espressività. La letteratura
su Motti e la sua opera è vasta ed anche i riconoscimenti sono stati
numerosi. Dagli anni settanta si sono susseguite alcune importanti
mostre antologiche. Dalla Rotonda della Besana di Milano, al Palazzo
dei Diamanti di Ferrara, alla Casa del Mantegna di Mantova, a Jesolo,
al Castello Mediceo di Melegnano, a Stradella, al Palazzo del Capitano
del Popolo a Reggio Emilia, al Castello Estense di Ferrara, a Villa
Litta di Gambolò e poi a Londra, Varsavia, Berlino, Parigi. Motti
muore a Milano il 15 aprile 1988. Il decennale della scomparsa è
stato ricordato con una mostra alla Galleria Ponte Rosso di Milano.
Fra le mostre postume ricordiamo quelle al Museo Ricci Oddi di
Piacenza e al Castello Mediceo di Melegnano. Sempre al Castello
Mediceo, nel 2005, la mostra in occasione della donazione fatta dalla
famiglia alla Città di Melegnano.
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