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in copertina:
Piero Giunni
All'ombra del bosco, 1989 - olio su tela
cm 100x70
Messi calde, 1983 - olio su tela cm 100x70
GALLERIA PONTE
ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30 / 15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì
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PIERO
GIUNNI
Dal 22
maggio al
29 giugno 2008
Inaugurazione
giovedì 22 maggio alle h 18
C'è una frase di Giunni, spesso riportata nelle sue
biografie, che è qualcosa di più di una dichiarazione di poetica.
Assomiglia quasi a una confessione. "A Villa Cortese - osserva
l'artista, ricordando il paese della pianura lombarda dove era nato
nel 1912, e dove vive fino alla metà degli anni trenta, quando si
trasferisce a Milano per studiare all'Accademia di Brera - c'erano
grandi campi di frumento e mi sono innamorato di quei campi. E' nata
così questa necessità della pittura... Il primo quadro che ho
dipinto è appunto un campo di frumento: lì per me è nato il mondo,
è nato tutto...". Intendiamoci, a prima vista la frase non
risulta così significativa. Anzi, abituati come siamo a manifesti
complessi, se non astrusi, quelle frasi sembrano una annotazione
autobiografica come tante altre. Eppure, a riflettere meglio, le
parole di Giunni sono un po' strane. Mi sono innamorato di quei campi,
dice. Ora, a un paesaggio possiamo essere affezionati, averlo caro,
trovarlo bello, bellissimo, meraviglioso. Ma innamorarsene? Il
lettore, per fortuna, sa bene che cosa significa essere innamorati, e
quindi non tenteremo di spiegarglielo, tanto non ne saremmo capaci.
Ma, insomma, quel complesso di febbre e di tensione, di euforia e di
disperazione che a un certo punto della vita (e anche dopo) tutti
abbiamo sperimentato, è qualcosa che, siamo onesti, a ben pochi
verrebbe in mente di riferire a una distesa di frumento. D'accordo,
può essere solo un modo di dire. Ma il fatto è lo sguardo con cui
Giunni guarda la natura è proprio quello di un innamorato. Più che
vederla, se la mangia con gli occhi, ne esplora la pelle, la
consistenza, la materia, il profumo. (...)
Piero Giunni è nato a Villa Cortese (MI)
nel 1912; ha studiato all'Accademia di Brera e di Venezia. La sua
presenza nel panorama dell'arte italiana contemporanea assume
rilevanza con la partecipazione alle più importanti manifestazioni
nazionali. Ricordiamo: 1951 e '59 Quadriennale di Roma, 1956 e '58
Biennale di Venezia, 1955, '59 e '68 Quadriennale di Torino, 1958
Premio Marzotto, 1973 Pittura in Lombardia 1945/1973 alla Villa Reale
di Monza. Numerosa e qualificante è la serie dei riconoscimenti
conseguiti da Giunni, dal premio del 1956 alla Biennale di Venezia a
"La Ginestra d'oro del Conero" del 1979. Fra le numerose
mostre personali segnaliamo: la prima alla Galleria Annunciata di
Milano nel 1949, alla Galleria del Milione (1962), alla Bergamini (dal
1970 al 1979), alla Ponte Rosso (1979, '81, '85, '87, '95), alla
Permanente nel 1990; inoltre in Svizzera alla Matasci di Ténero
(1980) e alla Colomba di Lugano (1986, '88). Della sua opera si sono
interessati i nomi più autorevoli della critica d'arte. Fra le
pubblicazioni dedicate all'artista ricordiamo: la monografia curata da
Elda Fezzi (Panda Ed.,1976), il quaderno monografico presentato da
Alberico Sala (Ponte Rosso Ed., 1987) e il catalogo della mostra
personale alla Permanente di Milano del 1990, a cura di Gianfranco
Bruno. Giunni si è spento a Bondone (TN), il 30 agosto del 2000. La
Galleria Ponte Rosso gli ha dedicato una mostra antologica nella
primavera del 2001.
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