Questa nuova
personale di Paolo Paradiso (artista vincitore nel 2004 della quinta
edizione del Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza indetto dalla
Galleria Ponte Rosso) fa seguito alla mostra allestita nell'autunno
2007 presso il Centro Culturale del Comune di Pizzighettone,
presentata in catalogo da Francesco Pagliari e Damiana Tentoni. In
questa mostra Paradiso presenta, in trenta nuovi dipinti, il suo
"terzo atto" dedicato all'America degli anni cinquanta.
Paolo Paradiso nasce a Milano nel 1957. Intraprende
studi di grafica pubblicitaria e, oltre alla pittura di cui è
appassionato da sempre, inizia ad occuparsi anche di fotografia. Nel
1978 apre un suo studio fotografico e, pur continuando la produzione
pittorica, collabora come fotografo a riviste di moda e studi
pubblicitari. Nel 1983 si trasferisce negli USA a Chicago dove,
influenzato dalla pop-art americana, concentra la sua attività
principalmente sulla pittura. Nel 2003 espone la sua produzione
americana alla Michael H. Lord Gallery di Chicago. Dal 2004 ritorna a
Milano, privilegiandola come principale sede di lavoro. Nello stesso
anno ottiene il 1° Premio al Premio Biennale di Pittura Carlo Dalla
Zorza, dedicato agli artisti italiani delle nuove generazioni. Nella
primavera del 2005 espone in mostra personale presso l'Università
Bocconi e in settembre tiene la sua prima mostra personale alla
Galleria Ponte Rosso dal titolo "L'America dipinta di Paolo
Paradiso" presentata in catalogo da Carlo Adelio Galimberti. Nel
2006, a un anno di distanza, la seconda mostra, sempre alla Galleria
Ponte Rosso, dal titolo "An American Theme".
Ha scritto Damiana Tentoni (ottobre 2007):
Quando si guarda uno dei quadri di Paolo Paradiso selezionati per
questa mostra, ci si trova immediatamente calati in una grande città
americana degli anni intorno alla metà del Novecento: le macchine, le
insegne, i vestiti, la luce stessa suggeriscono un'atmosfera che ci è
familiare perché l'abbiamo assorbita attraverso il cinema, la
fotografia e la pubblicità. (...) E' la vita che pulsa fra le strade
della metropoli la vera protagonista di queste tele, dove l'uomo
compare come elemento accessorio: infatti, là dove sono raffigurati
gruppi di persone - per strada, nei bar, alla fermata della
metropolitana - si ha un'istantanea della folla, non la descrizione
del singolo individuo.(...)