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Via Vendramini 46
Bassano del Grappa (VI)

 

 dal 29 settembre
al 18 ottobre 2001


Visioni architettoniche di interni mistici, scorci di vecchie fabbriche dismesse, composizioni di case addossate le une alle altre che salgono in verticale fra alberi spogli, campanili e ciminiere da tempo spente. Il paesaggio urbano dove la gamma dei rossi è dominante s'alterna a visioni di campagna: le forme si distendono, la tavolozza muta, aprendosi ai verdi agli azzurri ai toni caldi e freddi di una realtà, mai naturalisticamente colta, perché sempre è pervasa da una forte tensione poetica che scopre nel "sacro" il punto d'incontro fra la pittura e il vero. I temi si ripropongono e Melotto li affronta senza il timore di ripetere soluzioni già conseguite. Non è un pittore che si lascia distrarre. Non si arrende a formule intellettualistiche suggerite da teorie estetiche che pur affascinanti a volte disorientano e viziano il talento naturale di un artista. Anche la stessa attenta quotidiana osservazione della realtà attraversata o percorsa ai margini non apre varchi nella calma determinazione creativa che fa di Melotto un artista singolare: un pittore non isolato come si potrebbe credere ma un artista sempre disposto all'esercizio vigile dei rapporti con le cose e gli uomini che segnano il tracciato di un percorso mai interrotto e che oggi si misura sul filo di numerosi decenni.(…)

Orlando Consonni, 1998

NOTIZIE BIOGRAFICHE

Vito Melotto è nato a S.Stefano di Zimella (Verona) nel 1928. Ha compiuto gli studi artistici all'Accademia Cignaroli di Verona. Nel 1952 al termine degli studi lascia Verona per Milano dove tuttora risiede. Al 1960 risale la sua prima mostra personale alla Galleria Schettini che subito richiama l'attenzione della critica militante. Vanno in particolare ricordate le numerose periodiche mostre personali e collettive alla Galleria Milanese "Ponte Rosso" dal 1975, e gli inviti ad importanti collettive e concorsi a premio quali: Premio G. Romanino Pisogne (BS), Premio Campione d'Italia, Premio Cadorago Lario, "Arte Contemporanea" a Villa Simes, Premio Arena Po, Premio Città di Marsala, Biennale d'Arte Casalpusterlengo, Biennale d'Arte Città di La Spezia, numerose edizioni di Arte Sacra in S. Simpliciano, La Dimora Vitale a Montodine (CR), Bagnolo Mella (BS), Palazzo del Popolo a Todi, Incontro di Immagini alla Galleria Ciovasso (MI), Rassegna di Pittura e Scultura "Vita Immobile" al Nuovo Aleph (MI), Mantovani-Melotto alla Pro Loco di Codogno, "In Cristo la salvezza dell'uomo" - Chiesa di S. Cristoforo a Lodi in occasione del Giubileo 2000, "I segni dell'evento" al Palazzo Comunale di Cremona, "Il convito della bellezza" rassegna di Arte Sacra a Potenza e le personali a Casalpusterlengo e alla Galleria Rettori Tribbio di Trieste. Fra i critici d'arte che di lui hanno scritto in molteplici occasioni: Mario Ghilardi, il più assiduo estimatore interprete della sua pittura e numerose altre personalità del mondo culturale come Alfio Coccia, Mario Lepore, Carlo Munari, Massimo Infante, Carmelo Strano, Mario Monteverdi, Gianni Pre, Salvatore Maugeri, Raffaele De Grada, Dino Villani, Tato Mazzieri, Carmelo Strano, Carlo Franza, Enzo Fabiani, Marcello Colusso, Orlando Consonni, Giuseppe Martucci, Teodosio Martucci, Piero Cazzulani, Antonio Carbè, Pasqualino Colacitti, Claudio Rizzi, Lilià Ambrosi, Luciana Baldrighi.

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Vito MELOTTO