|
|

|

|
Nota biografica
Giuseppe Senigaglia è nato a Burano
nel 1942 dove vive e lavora. Ha messo a frutto i preziosi insegnamenti tratti dalla
frequentazione di alcuni fra i più noti artisti della scuola buranella: Tallone, Vellani
Marchi, Dalla Zorza, Novello, Seibezzi, Consadori. Negli anni 67 e 70 consegue
il "Piccolo Premio Burano di pittura".
Nel 1977 partecipa con dieci opere alla terza edizione della Triveneta delle Arti a
Villa Simes-Contarini di Piazzola sul Brenta ; nel 1978 è nuovamente prescelto dalla giuria del rinnovato "Premio
Burano" come vincitore del massimo riconoscimento dedicato alla memoria di Pio
Semeghini. Nel 1980 la Galleria Ponte Rosso allestisce la sua prima personale a Milano;
seguiranno numerose altre mostre (personali e collettive) presso la galleria milanese.
Negli anni ottanta è invitato al Premio Marsala e compie numerosi viaggi a Parigi e in
Bretagna. Un quaderno monografico è stato pubblicato nel 1992 dalla Ponte Rosso con
presentazuione di Marcello Colusso. Fra le mostre più recenti vanno inoltre segnalate le
mostre personali nel 1997 alla "Bocconi" di Milano, alla Pro Loco di Codogno,
alla "Saletta" di Cremona, nel 2001 all'Associazione Culturale 2E di Suzzara,
alla Galleria Incontri Scrimin di Bassano del Grappa, nel 2002 alla Galleria d'Arte
"Fogolino" di Trento e alla Casa Strobele a Borgo Valsugana, nel 2003 alla
Galleria Rettori Tribbio 2 di Trieste.
Della sua pittura hanno scritto: Scopinich, Ghilardi, Consadori, Longaretti,
Caserini, Paolo Rizzi, Andrea Bosco, Marcello Colusso. |
|
|
GIUSEPPE
SENIGAGLIA, 1942
Artista e poeta...
Generazione
di continuità
La rosa dei nomi
degli artisti che la Ponte Rosso va proponendo da decenni segna numerosi percorsi
nellaffascinante territorio dellarte italiana del novecento.
Accanto ai nomi vengono ricordati alcuni riferimenti storici che soccorrono lattento
viaggiatore per facilitarlo nel conservare la giusta rotta onde evitare pericoli di
smarrimento.
Un territorio indicibilmente vario e ricco di scorci e visioni quello del novecento: alle
grandi vie maestre saccostano strade di minore frequentazione, sentieri poco noti,
altri appena segnati, altri ancora da riscoprire e percorrere.
Giuseppe Senigaglia, il suo sentiero lo ha tracciato e ancora oggi lo segue con gioiosa,
intensa freschezza di sentimenti. Anche il territorio è il suo, vi è nato, lo conosce
fin negli angoli più remoti e nascosti. E sa ascoltare la voce della sua laguna: se ne è
fatto interprete e cantore.
Ha conosciuto numerosi, oggi celebri maestri, li ha seguiti e frequentati, ne ha ammirato
le opere, ma lattenzione sua, fin dagli anni della prima formazione era pur sempre
rivolta altrove. Verso la magia delle cangianti forme naturali che già dalla finestra del
suo studio, aperta sulle acque verso Mazzorbo, intonavano senza interruzione come sirene
il loro canto.
E lui, il pittore nato in un paradiso di luci, di colori, di immagini mutevoli e
trasparenti, il suo sentiero non lha cercato seguendo le suggestioni delle teorie
qualche volta stimolanti ma più spesso trappole nascoste della creatività.
Lentamente con spontaneità ne ha tracciato con sicurezza la direzione seguendo i percorsi
segnati dalle bricole, lungo i canali fra le case e gli orti, vivendo il crescere
dellalternarsi delle luci e delle ombre, osservando il mutare delle stagioni
annunciate dal variare delle fioriture sulle barene segnate dal crescere e dal calare
delle maree.
Visioni e voci naturali che lartista non ha mai tradito perché il suo compito era
quello di tradurle in forma pittorica che fosse risposta darte, coerente al richiamo
naturalista.
Certo, una ricerca severa, intelligente e continua sulla materia cromatica si è resa
anche per lui necessaria per dare valida concretezza pittorica ai sentimenti ed alle
emozioni. Una "forma" che lo distingue può vantarne da anni la conquista; una
"forma" che si costituisce come sintesi plastica di luce e spazio vibrante della
stessa tensione che ha guidato e dato estro alla sua preziosa manualità.
La Ponte Rosso propone Senigaglia, pittore buranello, come artista esemplare di un mondo
semplice che attraversa indenne i tempi turbati e stravolti da crudeli vicende storiche e
inquinamenti intellettuali. Da anni la Ponte Rosso si sofferma sulla sua pittura. Oggi
ancora una ventina di opere si offrono alla nostra contemplazione e ci parlano di un
antico, sempre vivo, luminoso spazio lagunare.
Settembre 1998, Orlando Consonni
|