ETTORE
CALVELLI
Treviso 1912
- Ponte di Legno 1997
Dal 1° al 25
marzo 2007
Inaugurazione
giovedì 1° marzo alle h 18
Ettore Calvelli è nato a Treviso nel 1912. Ha
esposto alla Biennale di Venezia, alla Quadriennale di Roma, alla
Biennale di Milano; ha tenuto mostre personali in molte città
italiane e straniere. A Milano ha svolto anche un'intensa attività di
insegnante: per trent'anni è stato professore di disegno e scultura
alla Scuola degli Artefici di Brera e per sedici docente al Liceo
Artistico delle Orsoline. Calvelli è presente con le sue medaglie ed
i pannelli in bronzo in importanti collezioni pubbliche e private; sue
medaglie si trovano, inoltre, nei musei di Milano, Roma, Recanati,
Cento, Bologna, Ravenna, Treviso, Venezia, Assisi, Piacenza e nel
Museo d'Arte Moderna del Vaticano. Per la F.A.O. l'artista ha eseguito
quattro medaglie dedicate a Cerere e, nella sede di Roma, 42 medaglie
ornano un'intera parete. Altri lavori importanti realizzati da
Calvelli si trovano: nella chiesa di Poia, nel convento francescano
del Tonale, presso la cappella dell'isola di San Francesco del deserto
nella laguna veneta. Calvelli, dopo aver vissuto per decenni a Milano,
si trasferì definitivamente a Ponte di Legno dove già aveva il suo
studio; lì si è spento il 5 gennaio 1997.
Ha scritto di lui Mario Traina (1983):
(...) Le medaglie. Sono un mondo a sé in cui
l'artista spazia sicuro, vero dominatore della materia, attingendo
alle vette più alte della lirica. Ad aiutarlo c'è anche il
sentimento religioso, fortissimo. Quasi tutte le medaglie denunciano
questa fede tanto ferma quanto ingenua, che sa trasformarsi in una
carica spirituale dirompente ogni volta che è in gioco un tema sacro.
E allora ben si capisce come il tondello, di per sé troppo angusto,
esploda letteralmente sotto il bulino di Calvelli per accogliere un
torrente di idee, sentimenti, immagini, figure dove l'arte si fonde
armonicamente con la fede, la realtà con la leggenda, la storia con
la poesia. Un mondo incantato di sogno. (...)
Ma c'è anche un altro Calvelli, biricchino....
Artista religioso, certo; medaglista dei Papi, anche, oltre che di
Madonne e Santi e del Congresso Eucaristico Nazionale di Milano. Ma
chi sa e può dire quanto sia grande il cuore di un artista? Ed ecco
spuntar fuori il Calvelli profano e dover scegliere se preferire
questi o il primo, è un'impresa improba, impossibile. Sono le due
anime di Calvelli, convivono insieme. Ah, quei corpi meravigliosamente
nudi e potenti nella loro forza vitale; quei volti, quelle espressioni
di amanti che gridano l'eterna lotta tra amore e peccato, passione e
violenza. Un cuore in tempesta quello di Calvelli. Fino a quando, a
placare le acque, non sopraggiunge un Santo o una Madonna. Allora il
ciclo si ricompone nel suo equilibrio perfetto. (...)
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