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Invito Melotto 2006

    

 

in copertina:

   Vito Melotto

    Incontri, 2004
    olio su tela cm 80x100

 

 

VITO MELOTTO

Dall'11 maggio 4 giugno 2006 

Inaugurazione giovedì 11 maggio alle h 18

In mostra trenta dipinti ad olio realizzati dall'artista negli ultimi anni. L'artista affronta in queste opere recenti i temi a lui più congeniali: il paesaggio, la composizione nell'interno e la figura che in questa esposizione assume un ruolo dominante per l'intensità dei soggetti rappresentati.

Vito Melotto è nato a S. Stefano di Zimella (Verona) nel 1928. Ha compiuto gli studi artistici all'Accademia Cignaroli di Verona. Nel 1952 al termine degli studi lascia Verona per Milano dove tuttora risiede. Al 1960 risale la sua prima mostra personale alla Galleria Schettini che subito richiama l'attenzione della critica militante. Vanno in particolare ricordate le numerose periodiche mostre personali e collettive alla Galleria milanese "Ponte Rosso" dal 1975, e gli inviti ad importanti collettive e concorsi a premio quali: Premio Campione d'Italia, Premio Cadorago Lario, "Arte Contemporanea" a Villa Simes, Premio Arena Po, Premio Città di Marsala, Biennale d'Arte Casalpusterlengo, Pro Loco di Codogno, Arte Sacra in S. Simpliciano e S. Satiro, "In Cristo la salvezza dell'uomo" Chiesa di S. Cristoforo a Lodi, "I segni dell'evento" Palazzo Comunale di Cremona, "Il convito della bellezza" Arte Sacra a Potenza, "Novoli Arte" rassegna di Arte Contemporanea Comune di Bitonto, Assessorato alla Cultura "Omaggio a Speranza" e le personali: Palazzo del Capitano del Polpolo di Reggio Emilia, Casa del Palladio di Vicenza, Galleria Rettori Tribbio di Trieste, "Incontri Scrimin" di Bassano del Grappa (VI), "Il fante di spade" di Modica (RG). Fra i critici d'arte che di lui hanno scritto in molteplici occasioni: A. Coccia, M. Lepore, D. Villani, M. Ghilardi, C. Munari, R. De Grada, O. Consonni, C. Franza, C. Strano, E. Fabiani, M. Corradini, G. Martucci, G. Pre.

Scrive Rossana Bossaglia nella presentazione in catalogo:

La matrice veneta si avverte nella pittura di Melotto, sia per le scelte iconografiche - questo descrittivismo collinare che fa spesso da sfondo alle vedute dirette -, sia per la dolcezza narrativa delle scene d'interni. Ma la matrice convive - e si mescola - con diverse emozioni paesaggistiche, soprattutto della terra umbra da lui particolarmente amata; convive poi, sotto il profilo stilistico, con l'ambiente espressivo della scuola lombarda. Negli anni Cinquanta, quando egli approda a Milano, la scuola è soprattutto impressa dalla presenza di Achille Funi che va evolvendo il classicismo novecentista verso un più sciolto naturalismo. Melotto riceve con intensa partecipazione questo messaggio, ma non rinuncia mai alla forbitezza del segno che fino alla sua attuale produzione non smetteremo di definire classicheggiante. Infatti, montagne e valli, luoghi d'abitazione e strutture industriali sono da lui rappresentate con ferma limpidezza: illustrano il reale con viva precisione ma lo tengono sempre bloccato in una sorta di trasfigurata solennità. Si guardi alle presenze vegetali, insieme vive ma come fossero fuori dal tempo; ai corpi femminili, veristicamente sdraiati nel loro pondus ma senza totale abbandono. Contribuiscono a questi effetti gli intensi e insieme duri caratteri della tavolozza. E si guardino le fisionomie: personaggi - tutti femminili in questa sequenza - differenziati l'uno dall'altro e tuttavia affini nella modellazione dei tratti e nella stessa espressione. Si potrebbe concludere che Melotto ha la chiara coscienza della varietà di immagini che il reale testimonia, ma insieme della coerente identificazione che accompagna il nostro sguardo. Un artista potente e significativo è in grado di rendere appieno varie personalità differenziate e nel medesimo tempo di imporre loro il marchio della sua inconfondibile personalità. 

GALLERIA PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30  /  15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì

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