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in copertina:

   Paolo Paradiso

    New York,  2005
   olio su tela cm 121x97 (part.)

 

GALLERIA PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30  /  15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì

 

PAOLO PARADISO


Dal 15 settembre al 2 ottobre 2005

Inaugurazione giovedì 15 settembre alle h 18


Paolo Paradiso nasce a Milano nel 1957. Intraprende studi di grafica pubblicitaria e, oltre alla pittura di cui è appassionato da sempre, inizia ad occuparsi anche di fotografia. Nel 1978 apre un suo studio fotografico e, pur continuando la produzione pittorica, collabora come fotografo a riviste di moda e studi pubblicitari. Nel 1983 si trasferisce negli USA a Chicago dove, influenzato dalla pop-art americana, concentra la sua attività principalmente sulla pittura. Nel 2003 espone la sua produzione americana alla Michael H. Lord Gallery di Chicago.
Nel 2004 vince  la quinta edizione del Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza, premio biennale indetto nel 1995 dalla Galleria Ponte Rosso e dedicato ai giovani artisti italiani.  Ultimamente privilegia Milano come sede di lavoro.

Scrive C.A. Galimberti:

Quando pensiamo all'America l'immagine che affiora per prima nella nostra mente è quella di città disegnate dalle verticali dei grattacieli. Prima dei vasti territori che si stendono tra due oceani è l'immagine urbana che apre lo scenario della nostra immaginazione. Se così è, possiamo allora dire che Paolo Paradiso è un pittore italiano che dipinge l'America, facendo dello scenario urbano occasione di poesia e di riflessione sulla qualità della vita moderna. La poesia sta innanzitutto nella qualità pittorica cui Paradiso conferisce il fascino della riproduzione della realtà urbana che, a dispetto di quello che si potrebbe pensare, offre occasioni di forte risonanza di valori cromatici e, nel suo caso, di esibizione di sicura maestria nel governo della materia e della tecnica del dipingere. Paradiso fa un uso intenso di materiale fotografico, così come è ormai secolare tradizione nel mestiere del dipingere, ma, a differenza di alcune tendenze dell'arte del secolo scorso (da Man Ray a John Heartfield, da Andy Warhol ad Arnulf Rainer, fino alla corrente della Narrative Art), Paolo Paradiso ha la fotografia come fonte e non come strumento della composizione della sua opera. Ma Paradiso non si limita alla riproduzione fedele del soggetto fotografico: ci propone in realtà un intrigante ed ambiguo gioco linguistico del quale ciascuno di noi può essere spettatore. Nell'osservare infatti le sue tele ci appare indubbia la loro obiettiva realizzazione pittorica, ma le medesime immagini possono apparire immagini fotografiche quando vengono riprodotte in catalogo, realizzando così un cortocircuito visivo che ci suggerisce l'ambivalenza di senso che ogni rappresentazione custodisce. (...)

 

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