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in copertina:
Dina Bellotti
Composizione con stampi, 1982
tempera cm 70x50 (part |
GALLERIA PONTE
ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30 / 15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì
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DINA
BELLOTTI
(Alessandria 1911 - Roma
2003)
Dal 14 aprile al 14 maggio
2005
Inaugurazione
giovedì 14 aprile alle h 18
La mostra presenta trentacinque opere (tempere ed acquerelli) realizzate
dall'artista dagli anni cinquanta agli anni novanta. I suoi soggetti preferiti: fiori,
composizioni, paesaggi (Roma, Burano, Sestri Levante) tutti caratterizzati da una
sorprendente freschezza, da un uso sapiente del colore e da un grande senso della
composizione.
Dina Bellotti é nata ad Alessandria nel 1911 ed ha studiato presso l'Accademia
Albertina di Torino. Ha esordito nel 1935 nel "Premio della Regina" conseguendo
il premio per l'acquaforte. Negli anni 1938, 1940 e 1942 ha esposto alla Biennale di
Venezia. Ha partecipato alle Quadriennali di Torino e a numerosi altri concorsi nazionali
ottenendo premi a Torino, Alessandria, Suzzara, Biella, Roma, Cannes. Ha esposto alla
mostra degli artisti romani al Palazzo delle Esposizioni e nel 1972 su invito del Comune
di Roma ha ordinato una perso-nale a Palazzo Braschi. In permanenza al Museo del Cinema di
Torino sono esposti ritratti di attori del teatro e del cinema italiano. Sue opere si
trovano alla Galleria d'Arte Moderna di Torino, alla Pinacoteca Civica di Alessandria, nel
Palazzo del Comune di Sestri Levante, nella collezione Ford di New York. Nella nuova
collezione d'arte religiosa in Vaticano inaugurata da Paolo VI nel 1973 é presente con
una grande opera raffigurante la "Pesca miracolo-sa". Numerose sue opere sono
esposte in Vaticano negli Uffici delle varie con-gregazioni compreso un grande ritratto di
Paolo VI. Di Giovanni Paolo II, Dina Bellotti ha eseguito numerosi ritratti; il più noto
di questi é riprodotto in milioni di copie su stampe e pubblicazioni. Dina Bellotti ha
vissuto a Roma ma ha trascorso i periodi estivi a Sestri Levante e a Burano, la celebre
isola dei pittori della laguna veneziana. Si è spenta a Roma nell'estate del 2003.
Dina Bellotti. Gioia dello sguardo interiore di FLAMINIO GUALDONI
"Quelle luci, quei contrasti violenti e allo stesso tempo dolci" di cui
diceva Carlo Bo, sodale d'una vita, sono ancora qui, a dire del talento e, più, del
carattere espressivo di Dina Bellotti. Cresciuta in seno alla cultura artistica degli anni
Trenta, Bellotti ha vissuto la propria maturazione definitiva negli anni Cinquanta. Era,
quello, il tempo in cui la sua naturale vocazione per un certo frizzante clima francese, a
cominciare da una sorta di congenito amore per Matisse e Dufy - dunque per un colorismo
squillante e sottilmente sensuoso, per abbreviazioni lineari iperdeterminate
affettivamente - trovava nutrimento intellettuale nel dibattito fervido tra il figurare
liberamente emozionato dei "jeunes peintres de tradition française", i Bazaine,
gli Estève, i Lapicque, i Manessier, i Pignon, e il montante astratto/concreto nostrano:
ovvero, per Bellotti, la possibilità di astrarre impressioni selettive dalla flagranza
del visibile, sino a farne la materia d'una ricostituzione d'immagine dipanata per puri
flussi emotivi, nella primazia del colore e della luce. La luce è, da allora,
caratteristica ineludibile del suo figurare. Questo dicono gli acquerelli e le tempere
fastose che ne rappresentano, allo sguardo d'oggi, il risultato più durevole. Nella
rapidità en souplesse dell'esecuzione, Bellotti ricava il tempo di un vaglio psicologico
avvertito e affilato. (...)
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