PRIMO
PREMIO
Quattro vincitori per
quattro edizioni del Premio di Pittura Carlo Dalla Zorza
Dal 18 settembre al 5 ottobre
2003
Inaugurazione
giovedì 18 settembre alle h 18
Fornasieri, Sciancalepore, Lombardini e Valentino
sono i vincitori delle prime quattro edizioni del Premio Carlo Dalla Zorza. Le loro opere
sono qui esposte anche per testimoniare due ricorrenze che rappresentano altrettanti
eventi significativi per la Galleria Ponte Rosso. Il primo è il trentennale
dell'attività espositiva della Galleria: fu infatti nel 1973 che la casa editrice Ponte
Rosso, costituita nel 1955 da Orlando Consonni, si arricchì della presenza pregnante
delle opere d'arte, quale corroborante sostegno alla pubblicistica, alle osservazioni
critiche e agli studi del suo fondatore. La testimonianza storica della Galleria non si è
però fermata alla perpetuazione dei robusti valori delle correnti figurative
lombardo-venete (la Scuola di Burano, il Novecento, il Chiarismo lombardo e il Naturalismo
padano), ma si è proiettata verso il futuro, attivando una puntuale e sistematica
attenzione alle nuove generazioni, attraverso il prestigioso strumento del Premio
Nazionale di Pittura intitolato al pittore Carlo Dalla Zorza, l'artista di cui quest'anno
ricorre il centenario della nascita (ed è questa la seconda significativa ricorrenza). È
dunque con i giovani vincitori delle quattro edizioni del Premio che si vuole oggi
stabilire un ponte che unisce la pittura figurativa delle generazioni con cui ha esordito
la Galleria a quelle che verranno. Prosegue così, sulle pareti della Ponte Rosso, quel
racconto che dice di eventi, uomini e idee, e che il radicamento poetico della Galleria
nella tradizione figurativa, ha saputo suggerire di tradurre in quella maniera realistica
che disegna persuasivi corpi, cose e concetti. È come se la pittura figurativa che un
tempo stava nelle chiese, come nelle sale dei palazzi, oggi con le sue tele voglia dire a
tutti la verità sull'esistente, nascondendola, per dirla con Dante, sotto le spoglie di
quella splendida menzogna che veste la poesia.(...)
Carlo Adelio Galimberti
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