Ponte Rosso Galleria Virtuale

 

Agenda mostre Artisti Storia Premio CDZ Eventi esterni Edizioni Dove siamo Servizi

previoussuccessivo

rassegnapassata.gif (1586 byte)

InvBrambati03_deg64.jpg (16354 byte)

 

GALLERIA PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30  /  15.30-19
Chiusura: domenica mattina e lunedì

 

 

 

In copertina:

Luigi Brambati
Tragedia del mare, 1981 
olio su masonite  - cm 50x60

 

LUIGI BRAMBATI
(Castiglione d'Adda 1925 - 1983)

Dal 28 gennaio al 2 marzo 2003

Inaugurazione martedì 28 gennaio alle h 18

Nel marzo del 1973 la Casa Editrice Ponte Rosso di Orlando Consonni apriva la sua Galleria d'Arte in via Brera a Milano. Sono trascorsi trent'anni. Vogliamo ora ricordare quello che era allora l'artista più giovane, più intraprendente. Ricco di una carica vitale sorprendente, colma di talento, di simpatia: Luigi Brambati. Nel gennaio 1975 eravamo in tanti: pittori, collezionisti, amici della Galleria, a festeggiare i suoi cinquant'anni. Dopo solo otto anni, improvvisamente, il destino ha fermato a Sua esuberanza, la Sua creatività. I dipinti, che la Sua famiglia ha conservato, ci fanno ritrovare oggi quella grande umanità che Brambati ha saputo trasmettere sulle tele con sapiente entusiasmo e che possiamo ammirare in questa mostra. Sul catalogo le immagini sono accompagnate dagli scritti che illustri critici gli hanno dedicato in occasione delle precedenti mostre. La rassegna si chiude con il pensiero di Rossana Bossaglia che ha presentato la mostra antologica, ancora aperta a Codogno sino al 3 febbraio e voluta dagli Assessorati alla Cultura dei Comuni di Codogno e Castiglione d'Adda e dalla Provincia di Lodi, per ricordare il loro concittadino. Anche la Ponte Rosso ricorda, con questa mostra, il pittore e l'amico. Con lui inizia a ripercorrere il cammino di trenta anni di attività espositiva.

Ha scritto ROSSANA BOSSAGLIA nella presentazione alla mostra Luigi Brambati Umanità e natura, 1925-1983 in corso a Codogno (Vecchio Ospedale Soave) ed a Castiglione d'Adda (Salone della Cultura) :

(...) artista riconoscibile di colpo nella sua individualità, ha sviluppato nell'arco degli anni un discorso coerente ma variato. Tra gli anni Cinquanta e Sessanta, nella sua prima maturità espressiva, lo vediamo usare una formula dalla particolare fermezza plastica (non per nulla la sua pittura piaceva a Carrà); con un colorismo dolce, tuttavia, vicino a quello dei chiaristi. Nel decennio successivo il tratto si fa più corposo e denso, in una decisiva liberazione dal pittoresco. Ma è alla soglia degli anni Ottanta, proprio quando Brambati si avvicina alla morte precoce, che egli esprime pienamente la sua personalità artistica, quella che prima si intravvedeva e che da questo momento riconosciamo anche nella sua opera a ritroso; come se egli giungesse a esplicitare quanto prima era vissuto in sordina. Sembra che egli allarghi, persino gioiosamente, il respiro, prediligendo le vedute marine, che sono spiagge bretoni o la laguna veneziana; e che il suo sguardo attento alla vita delle persone, considerata senza indulgenza ma non mai con disprezzo, si ravvivi ed inebri di gioie naturali; o meglio, l'uomo appare immerso nella natura, sia pure intervenendovi nel fare, costruire, muoversi; non si tratta di una natura selvaggia, bensì quella nella quale l'uomo si riconosce e insieme sa agire a suo talento. L'artista asseconda questa visione interpretativa raffigurando con particolare pertinenza i paesaggi di cui ci trasmette l'immagine, ma insieme caricandoli di significati simbolici. Il messaggio di Brambati non è ottimistico né sereno; ma è intensamente vitale. Ci coinvolge e ci induce a riflettere.


 

up