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Maestri
a Brera
BARBIERI CASTELLANI
SALVADORI RUI
Dal 27
ottobre al 20 novembre 2011
Inaugurazione
giovedì 27 ottobre alle h 18
Giovedì 27 ottobre 2011 alle 18, alla
Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano) si inaugura la mostra:
Maestri a Brera:
Contardo Barbieri (1900-1966), Mario Castellani (1914-1985),
Aldo Salvadori (1905-2002), Romano Rui (1915-1977).
La Galleria Ponte Rosso presenta, in contemporanea, quattro importanti
artisti italiani del novecento (tre pittori e uno scultore) che hanno
dedicato numerosi anni all’insegnamento dell’arte presso l’Accademia
o al Liceo Artistico di Brera.
Scrive Stefano Crespi nella presentazione alla mostra:
"Varie ormai sono le occasioni in cui, nello spazio di questa
Galleria, vengono proposte mostre dedicate ad artisti maestri a Brera.
Nei quadri che via via segnano il senso anche testimoniale di queste
esposizioni possiamo forse ritrovare una rinnovata suggestione per l’immagine
pittorica: la temporalità, la memoria, l’emozione, l’orizzonte
struggente dell’esistenza.
Contardo Barbieri
è nato a Broni (tra le colline dell’Oltrepò Pavese); a Milano ha
compiuto gli studi e qui ha trascorso gli ultimi anni anche nell’insegnamento.
Nell’espressione pittorica, Broni ha continuato forse ad essere il
primo sguardo: l’affetto, la misura costante dell’umano. I temi
della pittura sono stati il paesaggio, l’interno, le modelle, figure
femminili.Rivedendo i suoi quadri, si ha la percezione in Contardo
Barbieri di una riconoscibilità poetica. Scorre nei paesaggi una
"voce panica" (con Orio Vergani) fuori da una inclinazione
naturalistica, ma anche da un tonalismo lirico. Il tema poi della
figura femminile sa coniugare una interiore severità con una bellezza
dolce, morbida.Riconsideriamo esemplarmente certi quadri (ragazza
bronese, nudo di schiena, la lettera, alla finestra): c’è l’austerità
mai dimenticata di figure femminili, ma pure un senso di evocazione,
di sogno, di indicibile malinconia.
Per Mario Castellani Milano rimane la
centralità della sua biografia sia pure con lasciti di altri
soggiorni e città. Continuano apparentemente i temi iconografici
della pittura come paesaggi, nature morte, figure femminili. Si
accentua in Castellani una raffinatezza che si libera quasi dalla
materia per una vibrazione di colori, di sospesa magia. Come
indicazione unitaria, valga una testimonianza di Cristoforo De Amicis
per Castellani, dove la pittura non è identificabile nell’ora e nel
luogo, ma nel sentimento, nel "Momento dell’animo".
Accanto ai tre pittori entra
nella scena della mostra uno scultore, Romano Rui. Figura
davvero singolare di ricerca intensa, solitaria. Suscita un sentimento
di sorpresa e anche ammirativo. "Coltivatissimo spirito" lo
definisce Dino Formaggio che è stato un interprete della sua opera.
Nato in provincia di Pordenone, Romano Rui studiò con Francesco
Messina. Insegnò a Brera Tecnologie della Scultura fino al 1977, anno
della sua morte.
In un accostamento sintomatico si può ribadire per Romano Rui il
senso di un percorso: tra materia, tempo, pensiero, nella stessa
variazione dei mezzi (cere, crete, bronzi). Prevalgono nei primi
periodi temi scultorei nell’evento dell’esistenza: in un
accoramento dell’abbandono, della pietas. C’è uno svolgimento poi
verso l’essenza, verso libere volumetrie: le Stele, le Sfere, gli
Alberi diventano le scansioni di forma, gli archetipi, le presenze
nelle fughe spazio-temporali della contemporaneità."
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In
copertina:
Romano Rui
Elemento verticale, 1970 - bronzo
cm 15x11x33
Figura nell’esposizione il nome di Aldo Salvadori che fu
docente di Brera e trascorse gli ultimi anni in una bella dimora di
Bergamo Alta. Artista significativo anche per una rara cultura (nella
sua lunga esistenza) di vissuto, di incontri. Nel 1926 era già a
Parigi. Basti forse ricordare un testo per Salvadori di Filippo De
Pisis. Scritto nel 1944 a Venezia, venne ritrovato e pubblicato sulle
pagine del Corriere della Sera nel 2001. Davanti ai dipinti e
disegni di Salvadori pensiamo all’espressione di De Pisis che parla
di una "grazia pacata e toccante".
Nella fine dell’espressione artistica, Salvadori, oltre che negli
orizzonti aperti dei paesaggi, rappresenta nell’iconografia della
figura femminile un viaggio, un’inesauribile metafora (la donna in
un interno, con il libro, pensosa, sul divano, nel segno di un
colore).
Ritroviamo ancora come una sorta di canzoniere: tra apparizioni e
ritorni, reale e simbolo, il luogo prossimo delle occasioni e un luogo
remoto di "poesia della poesia".
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GALLERIA
PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30 / 15.30-19
Chiusura: domenica e lunedì
Domenica
20 novembre, ultimo giorno
della mostra, aperto dalle 15.30 alle
19
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