PAOLO
SCIANCALEPORE
Venerdì 18 febbraio 2011 nell'ambito di Fuori
BIT/ Brera IN night, la Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano)
presenta una selezione di dipinti dell'artista PAOLO SCIANCALEPORE,
dipinti ispirati alla luminosità ed ai colori del paesaggio greco con
evidenti riferimenti alla mitologia classica.
Paolo Sciancalepore, è nato a Molfetta
(Bari) nel 1955. Dopo aver conseguito la maturità artistica, si
diploma all'Accademia di Belle Arti di Bari (corso di scenografia).
Vive e lavora a Bisceglie dove insegna arte e immagine nella scuola
media. Dal 1971 ad oggi ha esposto in numerose mostre personali e
collettive riscuotendo premi e riconoscimenti. Il tempo del suo lavoro
accoglie, con la pittura e l'insegnamento, numerosi altri impegni ed
interessi in particolar modo la ricerca e la sperimentazione di nuovi
strumenti informatici e tecnologici applicate all'arte. Nel 1997 ha
vinto la II edizione del "Premio di Pittura Carlo Dalla
Zorza", indetto dalla Galleria Ponte Rosso, cui hanno fatto
seguito numerose altre mostre personali e collettive presso la stessa
"Ponte Rosso" e in altre Gallerie d'Arte italiane.
Ha scritto di lui Carlo Adelio Galimberti (2007):
"(...) Gli Dei, ..., così costantemente
richiamati nelle titolazioni dei dipinti di Sciancalepore. Quegli Dei
che abitavano il mito prima che la ragione spiegasse il mondo. Il mito
che riusciva a mantenere quella rugosità intrigante delle vicende
umane, che la piattezza della ragione distoglie dal fascino del
chiaro-scuro, della luce e dell'ombra. Il mito, quel potente racconto
che ci suggerisce un senso della vita inedito rispetto ai nostri
codici, presentandoci un mondo incomprensibile per la concettualità
contemporanea, ma denso di quella potenza creativa che ogni racconto
custodisce e che ci regala una quantità infinita di sensazioni, tante
quanto saranno quelle di coloro che vorranno disporsi al suo ascolto.
Ed è in quest'emergere di sensazioni uniche, diverse da quelle
suscitate in altri, che ciascuno di noi ha la possibilità di
riconoscersi nella sua unicità, liberata dalla uniforme funzionalità
spesso ripetitiva cui il vivere contemporaneo ci costringe. È quello
che ci suggerisce La spiaggia di Teti, dove uno scoglio alberato,
sottratto alle carezze delle onde, si posa su di un tavolo di tutti i
giorni affinché il nostro sguardo si sollevi dalle incombenze
quotidiane e si liberi verso purezze di spazi che si aprono in cieli
di sogno. Sono scenari rarefatti, vagamente surreali, in cui spicca
l'assenza della figura umana. Un tempo l'arte veniva giudicata
"superiore" quando ospitava la figura umana per racconti
eroici, mitici o religiosi. Ma con la modernità si è riconosciuto
che anche gli elementi non umani sono portatori di profondi valori.
Noi infatti ci esprimiamo anche mostrando il nostro rapporto con
l'ambiente e con i suoi prodotti, che possono essere eleganti o
grossolani, burleschi o drammatici, strazianti o sereni: vestiti dalla
maestria della pittura di Sciancalepore ci sono offerti come puri
stati d'animo.(...)"