In questa nuova mostra l'artista milanese presenta
trenta nuovi dipinti dedicati alla composizione, alla natura morta ma
soprattutto al paesaggio, realizzati negli anni più recenti. A
completare l'esposizione una selezione di acquerelli.
Chiara Luraghi nasce a Milano. Si dedica
presto e seriamente allo studio della pittura percorrendo un lungo
tirocinio tecnico con i maestri: Genny Mucchi, Domenico Cantatore e
Candido Portinari, noto pittore brasiliano. Affronta la sua prima
mostra personale a Roma nel 1956 e, nella sua città, a Milano nel
1958. Ne seguiranno numerose altre in diverse città italiane
alternate ad importanti mostre collettive nazionali. Artisti,
scrittori e critici illustri hanno parlato di lei e della sua arte in
numerose occasioni. Fra le pubblicazioni a lei dedicate ricordiamo
(edite dalla Ponte Rosso) la monografia curata da Luigi Cavallo e il
volume "acquarelli" curato da Stefano Crespi..
Scrive Pablo Rossi (presentazione in
catalogo, settembre 2010):
(...) oggi ci troviamo davanti una Chiara Luraghi
che ha saputo trasformare il paesaggio, con libertà e ampiezza, nel
momento espressivo più alto della sua pittura, che realizza partendo
dalla luce ed usando con sapienza il co-lore, in particolare un verde,
ma anche un ocra declinati in raffinate tonalità, alla ricerca di una
risonanza più profonda, più poetica, su cui ragionare poi in studio.
Una riflessione per andare al di là dell'elemento naturalistico e
rivedere il suo lavoro alla luce di se stessa, dei suoi sentimenti
profondi, della sua sensibilità per giungere a quella visione o
meglio a quella trasposizione poetica della realtà che riesce solo ai
veri artisti. Non è un caso che la pittrice abbia cercato di
decrittare e comprendere meglio quello che avviene nel momento
creativo , con uno strumento al quale è già ricorsa nel passato. Ha
infatti preso a prestito, per intitolare i quadri esposti, versi di
poesie capaci di aiutarla ad andare al di là del dato materiale della
tela per raggiungere un metafisico senso dell'arte e della vita. Un
cambiamento profondo e personale, una sempre maggiore libertà
espressiva, grazie a una pennellata capace di sintesi, ma anche di
sapiente trasfigurazione del dato reale, una sensibilità poetica
accresciuta, una meditata consapevolezza compositiva, una precisione
cromatica hanno portato la sua arte ad una straordinaria maturità.
(...)