Donna
          dipinta
          
          
        Dal
          21 gennaio al 21 febbraio 2010
          
          Inaugurazione
          giovedì 21 gennaio alle h 18
        
          
        
          L'esposizione presenta una selezione di dipinti e
          disegni di trenta artisti italiani del Novecento e contemporanei
          dedicati alla figura femminile realizzati dal 1909 al 2000. Questi gli
          artisti presentati: ALCIATI BARBIERI U.V.BARTOLINI BELTRAME BRAMBATI
          BUCCI CONSADORI DAL FORNO DE AMICIS DE GRADA DE ROCCHI FILOCAMO FRAI
          LILLONI LONGARETTI MELOTTO MONTI MORELLI MORO MUCCHI PALAZZI
          RESTELLINI I.ROSSI SPILIMBERGO SPREAFICO STEFFENINI VAGNETTI VELLANI
          MARCHI VERNIZZI VIGLIANI
          Scrive  Stefano Crespi nella presentazione in
          catalogo:
          Il tema espositivo Donna dipinta, sembra rispondere
          non solo a uno stimolo di riflessione, ma anche al senso vivo della
          nostra esperienza nella scena quotidiana, mutevole, della
          comunicazione, dei linguaggi. Inevitabilmente cade il richiamo al
          cambiamento in cui siamo immersi. Viviamo in una sorta di tempo
          compiuto che relativizza, trasforma l'intero universo espressivo in
          accadimento, attualità, repertorio, citazione. Sembra scomparire la
          dimensione simbolica delle parole, della scrittura entro quella che
          appare una funzionalità empirica; l'arte sembra sempre più svolgersi
          come su una superficie mediatica. A maggior ragione il tema
          dell'immagine femminile implica una nozione di ritrovamento, di
          memoria, di originarietà. Se tutto svanisce nell'horror pleni dei
          linguaggi, l'immagine femminile è il senso inesauribile di un
          percorso: corpo, luce, emozione, colore, profondità, gesto, stile,
          atto, relazione nel fondo invalicabile (e anche enigmatico)
          dell'esistenza. Nella storia dell'arte l'immagine femminile viene a
          costituire una centralità a partire dagli archetipi femminili
          nell'orizzonte più remoto dei testi. Anche nella parabola del
          Novecento, pur nelle variazioni di modalità e di stile, l'immagine
          femminile continua a essere indefinitamente inesprimibile. Rappresenta
          una condizione indivisa di sogno e di veglia, di zone illuminate e di
          recessi segreti, di coscienza che continuamente rinvia a una
          dimensione che è oltre il puro ordine del linguaggio.