Ponte Rosso Galleria Virtuale

 

 

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In copertina:

 Teodoro Cotugno
  Settembre alla Cascina Lavagna, 2003
  olio su cartone telato  cm 70x50
  Groviglio labirintico in collina, 1997
  acquaforte mm 410x290    

 






GALLERIA PONTE ROSSO
20121 - Milano via Brera 2
Tel./Fax 02/86461053
E-mail:ponterosso@ponterosso.com
Corrispondenza: via Monte di Pietà 1/A
Orario di apertura: 10-12.30  /  15.30-19
Chiusura: domenica mattina  e lunedì

 

 

 

  
Teodoro Cotugno
Il naturalismo poetico



Dal 5 al 22 marzo 2009 

Inaugurazione giovedì 5 marzo alle h 18

Giovedì 5 marzo 2008 alle 18, alla Galleria Ponte Rosso (via Brera 2, Milano), si inaugura la mostra: Teodoro Cotugno Il naturalismo poetico. La mostra è corredata da catalogo con la presentazione di Tino Gipponi. L'esposizione presenta i lavori recenti dell'artista nella sua duplice veste di pittore e incisore. Venti dipinti e una selezione di acqueforti dedicati soprattutto al paesaggio della campagna lombarda, a volte raffigurato cogliendone particolari poeticamente significativi.

Scrive Tino Gipponi:

(...) Sono tanti i nomi dei pittori che hanno fatto dignitosa presenza di sé nell'accogliente spazio della "Ponte Rosso" e il mio ricordo va a care amicizie e conoscenze di un passato che vieppiù è accompagnato dalla nostalgia. Per questo è con piacere che si apprezzano le proposte di artisti legati all'anzidetta galleria con le incisive presentazioni di Elena Pontiggia. Al lungo elenco si aggiunge ora il lodigiano Cotugno con questa mostra suddivisa fra pittura di paesaggio e arte grafica, i due ambiti in cui si muove il suo mondo poetico, con discrezione e garbo che sono qualità innate della sua personalità. Il paesaggio che, genere autonomo già dal Seicento, è passato dallo scenario idealizzato a quello burrascoso o tenebroso per essere poi sostituito nel Settecento dal vedutismo ottico di precisione o da quello animato dalla veduta di fantasia detta "capriccio" oppure dal rovinismo, preludio quest'ultimo alla poetica romantica del "sublime" esplicata dal senso di sgomento e scontrosità provato dall'uomo di fronte alla grandezza della natura, natura che il "pittoresco" invece accoglierà come amica da contemplare con spirito emotivo e da considerare gradevole ambiente di vita. Infine un nuovo sentimento coinvolgerà gli artisti indagatori della realtà naturale con la scoperta della luce-colore e dei suoi effetti atmosferici, per giungere poco dopo alla trascrizione del dato esterno con la rapinosità dell'attimo luministico colto "en plein air" dalla rivoluzione impressionista. Fermiamoci qui e lasciamo a Cotugno prelevare un lembo di natura per la sua osservazione diretta e descrittiva, tesa a cogliere nei particolari densità atmosferiche e intensità coloristiche. Un ripiegamento sull'umile bellezza della natura agreste il suo, un quieto indugio inclinato verso la tradizione lombarda del paesaggio padano. Ecco allora scorci sopravvissuti all'oltraggio dell'invadente modernità, l'ispirato silenzio dei casolari, cortili e cascinali, il tripudio dei giardini, le lanche e le distese dei campi. Vagano d'improvviso nell'aria le cadenze della poetessa lodigiana Ada Negri, là dove il suo canto rievoca che "Nel paese di mia madre v'è un campo quadrato, cinto di gelsi. Di là da quel campo altri campi quadrati, cinti di gelsi". I gelsi del nostro paese non ci sono più. Restano invece gli accenni pittorici di Cotugno, la sua rappresentazione lirica semplice nella raffigurazione rievocativa dei luoghi. (...)

Teodoro Cotugno nasce a Desio nel 1943. Nel 1963 inizia la sua attività artistica. Nel triennio 1979-81 frequenta, presso l'Istituto Statale d'Arte di Urbino, i Corsi Internazionali sulle tecniche incisorie, approfondendo successivamente lo studio della calcografia. I suoi temi preferiti che realizza con i colori ad olio, acquerello e acqueforti, prevalentemente studiati all'aperto, sono: la campagna lodigiana, il fiume Adda e il Po con la loro fitta vegetazione. Ama, inoltre, spostarsi sulla Riviera Ligure e nelle regioni settentrionali della Francia dove, con altri artisti, si reca annualmente. A tutt'oggi ha ordinato circa settanta esposizioni personali e partecipato, invitato, a numerose mostre collettive su tutto il territorio nazionale. Dal 1983 è costantemente presente con incisioni, acquerelli ed edizioni d'arte, nei Cataloghi della Libreria Antiquaria Prandi di Reggio Emilia. Vive e lavora a Salerano sul Lambro (LO).


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