GALLERIA
RETTORI TRIBBIO 2
Piazza Vecchia 6
Trieste
dal 23 aprile
al 6 maggio 2005 |
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(...)Lo
scenario principe su cui recita la pittura di Carradore è rappresentato dalla campagna
che scorre tra le colline pedemontane dei dintorni di Verona. Carradore raccoglie la
tradizione tonale della pittura veneta che rinnova alla luce delle moderne correnti
paesaggistiche europee sorte all'esordio delle avanguardie storiche a cavallo tra '800
sono '900, quasi che una propaggine della Scuola bretone di Pont-Aven abbia lasciato i
suoi semi fecondi anche nei pressi di San Bonifacio. Osservando l'accesa cromia con cui
Carradore veste il paesaggio si coglie infatti lo stupore genuino che accompagna lo
sguardo dell'artista, che sa scoprire come la luce che inonda la sua campagna sia
soprattutto colore. Quella luce sono gli occhi di Carradore, il cui sguardo scende dai
suoi cieli d'intenso colore per incresparsi nella infinita varietà di verdi, d'aranci, di
rosa e di terre che vestono il nervoso disegno di colli, alberi, covoni e tralci di vite.
E' un inseguire innamorato lo spettacolo della propria terra, sapendone cogliere il senso
poetico che il gesto pittorico scopre per offrircene l'incanto. Ma quest'intima
penetrazione della poesia dell'esistente non si ferma allo - scenario dell'ambiente di
campagna, ma nell'opera di Carradore entra anche negli interni di probabili dimore, dove
la pittura fa poesia con gli oggetti del lavoro, con gli animali domestici o con i giochi
dell'infanzia. Una sorta di tragitto intimo cui la pittura di Carradore restituisce la
persuasiva e seducente proposta di come possano essere poeticamente cromatici anche i
nostri stati d'animo più quotidiani.(...)
Carlo Adelio Galimberti |
VITTORIO
CARRADORE
mostra personale
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