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ISU BOCCONI

via Sarfatti 25
20136 Milano

Foyer / Sala Soggiorno

 

 dal 17 gennaio
al 15 giugno 2000

Gina Maffei è nata a Trento. Dopo aver conseguito la maturità artistica si iscrive all' Accademia di Belle Arti di Venezia dove ha per maestri : Guido Cadorin, Armando Pizzinato e Afro. Nel 1946 si trasferisce a Milano e nei primi anni cinquanta inizia ad esporre in mostre collettive. Affronta la sua prima mostra personale nel 1967 a Riva del Garda che sarà poi seguita da numerose altre in varie città italiane ottenendo riconoscimenti di prestigio e l'at-tenzione della critica più avvertita. A questo proposito vanno citati gli interventi di Mario De Micheli, Renato Bi-rolli, Elvira Cassa Salvi, Luigi Serravalli, Raffaele De Grada, Davide Lajolo, Luigi Carluccio, Elda Fezzi, Mario Ghilardi, Carlo Munari, Mauro Corradini, Liana Bortolon, Francesco Butturini, Giuliano Menato, Marina De Stasio, Francesco Pagliari. Dal 1981 espone regolarmente alla Galleria Ponte Rosso di Milano; sue mostre personali sono state ordinate nel 1984, 1989 e 1998.

Scrive Marina De Stasio, nella presentazione in catalogo della mostra alla Galleria Ponte Rosso, Milano 1998:

(…) L'artista vive a Milano da tanti anni e la scuola del naturalismo informale ha avuto sicuramente qualche influenza sul suo modo di costruire il quadro, di vedere e rendere la realtà, tuttavia la sua non è certo pittura lombarda: l'origine trentina, gli studi all'Accademia di Venezia, l'ispirazione che viene dal paesaggio del Trentino, spiegano la tavolozza, che è sostanzialmente secessionista. Difficile spiegare tutti i contrasti che fanno vivere questa pittura: la figurazione non è precisa e minuziosa, chiusa nei contorni, è anzi sintetica, ha la libertà e il non finito tipici dell'informale, e tuttavia l'immagine non è sfatta, sfumata, l'atmosfera non è nebbiosa, tutto è nitido e terso; la visione non è smaterializzata, non è apparenza illusoria, è più concreta della realtà. La materia pittorica è solida e ferma come pietra, eppure non è dura, non è spigolosa, sembra anzi che il tempo e la memoria ne abbiano smussato gli angoli. Non è pittura di trasparenze e velature, e nemmeno d'impasto, è pittura di pennellata decisa, di forti e brevi spatolate: salda e compatta, eppure magica, sognata. … Forse, si pensa guardando questi quadri, vivere non è crescere, raggiungere un apice, poi declinare e morire, come credevano i classici, forse è continuare a morire e rinascere, come gli alberi, come le stagioni.


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GINA MAFFEI

mostra personale