I
l titolo della mostra vuole essere uno speciale
          ringraziamento a quel periodo americano degli anni ’50 (e ai suoi
          protagonisti) che ha segnato e ispirato l’artista e dal quale “…tutto
          è incominciato”.
          Sono esposti trenta dipinti (alcuni di grande formato), ultimi lavori
          realizzati dall’artista. La mostra è
          corredata da catalogo,
          disponibile in galleria 
          
           
          "Ringraziamenti subito e non alla fine perché è da qui che
          tutto è incominciato.
          
          Gli anni 50 durarono troppo poco.
          Grazie a quella che fu definita l'era atomica. Al timore per le
          sorti del pianeta, gli americani reagirono con un sano fatalismo. Il
          risultato fu un periodo di prosperità e serenità mai viste prima.
          Oltre al proliferare di rifugi antiatomici in giardino.
          Grazie ai film commedia e alla protagonista simbolo assoluto di
          quegli anni: Doris Day, ai suoi tailleurs e ai cappottini pastello.
          Anche se la mia fidanzata a quel tempo era Sandra Dee che
          purtroppo, dovevo condividere con altri milioni di teenagers
          americani.
          Grazie a Rod Sterling che agitò i miei sonni con "Ai Confini
          Della Realtà" e grazie ai pionieri dei primi film di
          fantascienza, alle Astronavi con i fili che si vedevano.
          E per restare in tema, grazie alla minaccia da altri pianeti e
          all'ossessione, in quegli anni, per l'arrivo dei "marziani".
          Li sto ancora aspettando.
          Grazie alle automobili grosse come barche, alle linee curve e al
          tripudio di luci e cromature.
          Grazie ai libri "proibiti" della mia gioventù, a Grace
          Metalious Con la sua Peyton Place e a Sloan Wilson con Scandalo Al
          Sole che, per la mia gioia, aveva come protagonista, nella versione
          cinematografica, proprio Sandra Dee.
          Se penso a quelle estati, la musica nell'aria, per me era solo
          Scandalo Al Sole, grazie Percy Faith.
          Grazie all'America di Norman Rockwell, alla provincia, perché non
          è solo New York.
          Grazie alla fotografia in Bianco e Nero che mi ha fatto scoprire la
          poesia delle ombre.
          A tutti gli Impressionisti che mi hanno insegnato a dipingere con
          la luce.
          Ai fumetti Belgi per le auto di Michel Vaillant e gli aerei di Buck
          Danny. E grazie a Gaston Lagaffe, quasi un Alter Ego.
          Grazie ai Rat Pack. A Frank, Sammy e allo "stile" di Dean
          Martin perché nessuno si è divertito come loro, lavorando.
          E un grazie a Edward Hopper che è riuscito a realizzare Il mio
          mito: dipingere l'America. Infine grazie per tutti gli esempi e i
          consigli che per fortuna, non ho mai seguito."
          
                                                                         
          Paolo Paradiso
                            Paolo Paradiso
          è nato a Milano. Intraprende studi di grafica pubblicitaria ma si
          dedica contemporaneamente alla pittura, di cui è appassionato da
          sempre. Nel 1978 apre un suo studio fotografico e collabora con
          riviste di moda e studi pubblicitari.
          Nel
          1983 decide di trasferirsi a Chicago. Durante quel periodo la pittura
          diviene la sua attività prevalente e nel 2003 espone la sua
          produzione alla Michael H. Lord Gallery of Chicago.Nel
          2004 ritorna a Milano e vince il "Premio di Pittura Carlo Dalla
          Zorza" organizzato dalla Galleria Ponte Rosso che lo rappresenta
          da allora. Negli ultimi 10 anni le esposizioni di Paradiso hanno
          riscontrato un continuo e crescente successo. Attualmente vive tra
          Milano, Parigi e Barcellona.