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Silvio Sangiorgi, Distratta,
2015
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SILVIO
SANGIORGI
Piazze♦
Corti♦
Piste
Palcoscenici
Dal 25
febbraio al 4 marzo 2017
Tutti i popoli, in tutte le epoche, hanno visto e sentito
nell'intrattenitore la festa, la meraviglia, la gioia e lo stupore.
Questa figura, nel senso più ampio e comprensivo, è stata chiamata
mimo, giullare, ma altro non è che un contenitore di una moltitudine
di unicità come acrobati, funamboli, saltatori, trampolieri,
prestigiatori, imbonitori, domatori, lottatori, cantastorie,
giocolieri, burattinai, contastorie, danzatori, saltimbanchi e molti
altri. Questi uomini e donne hanno animato dapprima le piazze: luoghi
d'incontro, pluralità e scoperta. Spostandosi tra crocicchi, aie e
corti, hanno portato in mostra scherzi, canzoni, macchine, animali,
segreti e per questo sono stati banditi, accusati e osteggiati da
alcuni e ricercati, ingaggiati e spalleggiati da altri. Sulle tavole
dei palcoscenici hanno rappresentato misteri, ludi e lazzi; nelle
piste dei circhi scene di ripresa, entrée e numeri .Dunque, per
raccontare questa storia occorrono: la piazza, lo spettacolo, il
capolavoro e me travestito.
II progetto espositivo, racconta una storia che ha inizio molto tempo
fa.
Nel 476 d.C. cadde l'Impero Romano d'Occidente e scomparvero le
numerose compagnie di attori della scena (scaenici). Sopravvissero
uomini e donne girovaghi denominati genericamente mimi, histriones,
scurrae e più diffusamente joculator (da cui il termine giullare).
Costoro si esibivano in piazze, giostre, banchetti e in tutte le
occasioni utili a guadagnare qualche moneta o un po' di cibo. Il
giullare era il conoscitore dell'intrattenimento possedendo assieme
numerose capacità: musico, cantastorie, ballerino, acrobata,
giocoliere, ma a prescindere dalle sue specializzazioni, una qualità
su tutte doveva dominare, l'abilità di stupire.
A metà del '500 una nuova produzione vivace, indeterminata e
irrequieta animò i palcoscenici sia ricchi che poveri, era la
Commedia dell'arte. Persone di diversa provenienza sociale si
riuniscono dando vita a spettacoli eseguiti da professionisti. Questa
Commedia, dal carattere nuovo, non imita ma rinnova l'unicità che
unisce tutte le forme di spettacolo di ogni tempo, l'Uomo: santo e
profano, vivo e morto, magico e reale, pacifico e battagliero,
confondendo il ridicolo con il serio.
Nella seconda metà del '700 una mescolanza di generi spettacolari
assumerà la definizione di Circo moderno.
Un contenitore dal contenuto proteiforme dove si agita la creatività
dei clown. Virtuosismi di corpo di trapezisti, acrobati,
contorsionisti, equilibristi e funamboli. Delicati e precisi movimenti
di ballerini, illusionisti, trasformisti, giocolieri e lanciateri di
coltelli. Domatori, trampolieri, mangiatori di fuoco, burattinai,
prestigiatori, lottatori, mimi e ancora e ancora, sono la prima forma
di spettacolo popolare dal vivo cui assiste un essere umano.
Silvio Sangiorgi
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