Nato a Venezia nel 1903
frequentò l'Istituto d'Arte ed espose per la prima volta alla mostra annuale
"Bevilacqua La Masa" nel 1922. Nel 24 ottenne un premio internazionale a
Buenos Aires e nello stesso anno fu per la prima volta presente con un disegno alla
Biennale Veneziana. La grande rassegna internazionale lo vide presente fino al 1954 per
dodici volte successive. Carlo Dalla Zorza appartiene alla seconda generazione della "Scuola
di Burano" con Vellani Marchi, Seibezzi, Candiani ed altri. Nel 1946 ebbe il
prestigioso riconoscimento del Premio Burano di Pittura che fu il primo premio di
livello internazionale del dopoguerra.
A Burano lavorò intensamente : "affrontò la pittura di quel
paesaggio straordinario formato dagli orti, dalle barene e dai canali tra Burano,
Mazzorbo, Torcello, con la sua sensibilità innata di disegnatore. Seppe armonizzare
quegli elementi a prima vista discordanti come segno e colore... costruendo una
particolare struttura paesistica, colta "sur le motif" in una trama di tocchi,
colpeggiati con un ritmo elettrizzante". (Pallucchini).
Negli anni successivi preferì spostare i suoi interessi verso una
pittura di memoria raccogliendo immagini suggestive fra i paesaggi collinari di Asolo
e Teolo. Nella sua casa veneziana e nel raccoglimento del suo studio mantenne vivo
un segreto colloquio religioso che fu stimolo e matrice di una stupenda opera pittorica.
Carlo Dalla Zorza morì improvvisamente, assistito dalla moglie, nei primi giorni di
gennaio del 1977.